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Nella poesia di Davide il lettore s'imbatte in una lezione intima di coraggio: è coraggioso non il gesto con cui l'uomo forte compie qualcosa, bensì ha coraggio chi sa guardare con la creativa intensità del cogliere l'interiore sciogliersi di ogni crudezza, l'interiore fondersi di ogni destino. Che non è il determinato che ci sovrasta, ma il trascendersi di ogni confine, il compiersi dell'incontro con la libertà. Libertà dell'individuo senza il proprio capriccio, libertà con amore che rende individuo chi la sente, sì da farne il proprio destino. Il destino della libertà è rendere amore il destino: dunque, inclinazione e sensibilità. Sì da sentire sgomento se "un tulipano in fiore si è disfatto"; sì da rimanere intatto "fiore di giglio" , pur se si cade dentro un mondo violento come "un frullatore", che frammenta e frantuma..